SPERMIOGRAMMA

È un esame che rappresenta il cardine dell’iter diagnostico finalizzato alla valutazione della fertilità maschile e misura la quantità e la qualità del liquidoseminale emesso durante l’eiaculazione.

Quest’ultimo, è un liquido viscoso e biancastro che contiene spermatozoi e i prodotti di varie ghiandole. È relativamente denso al momento dell’eiaculazione, poi si fluidifica nell’arco di 10 – 30 minuti.

Gli spermatozoi sono le cellule riproduttive e hanno:

  • una testa,
  • una sezione centrale,
  • una coda

e contengono una coppia di ciascun cromosoma (tutto il corredo genetico maschile). Gli spermatozoi sono mobili e in condizioni normali si spostano in avanti attraverso lo sperma. All’interno del corpo femminile, questa proprietà permette loro di raggiungere e unirsi ad un ovocita femminile, ossia fecondarlo. La normalità non significa necessariamente fertilità dal momento che molte delle caratteristiche funzionali che contribuiscono a definire la feritilità non sono ancora oggi ben conosciute. È per questo motivo che si possono avere gravidanze anche con liquidi seminali definiti patologici e non averne affatto con liquidi normali. Da ricordare, in tal senso, che alla fertilità di coppia, si deve aggiungere la fondamentale componente femminile: una.

L’eiaculato, dopo un periodo di riposo necessario alla sua liquefazione, viene sottoposto ad una analisi macroscopica e ad una microscopica.

Fase analitica macroscopica: volume, aspetto, pH, fluidificazione, viscosità ed eventuale presenza di batteri sono i parametri vengono presi in considerazione in questa prima fase analitica.

Fase analitica microscopica: concentrazione, motilità e morfologia sono le caratteristiche dell’eiaculato che devono essere necessariamente valutati al fine di un corretto inquadramento diagnostico del paziente con problemi di fertilità.

In particolare, vengono valutati, secondo i più recenti parametri WHO 2010:

  • CONCENTRAZIONE: valori normali ≥ 15.000.000/ml.
  • MOTILITA’: motilità totale A+B+C ≥ 40% (spermatozoi rapidamente progressivi + lentamente progressivi + mobili in situ).
  • MORFOLOGIA: forme normali ≥ 4%

Come si esegue la raccolta e la consegna del campione

ll campione del liquido seminale deve essere raccolto con il paziente che ha ossservato un periodo di astinenza sessuale dai 3 ai 5 giorni. (non più di 7 giorni). Un periodo più breve diminuisce la concentrazione degli spermatozoi, un periodo più lungo ne diminuisce la motilità.

Si dovrebbero sospendere le terapie farmacologiche, se possibile, a base di farmaci Anti-infiammatori, antibiotici, ormoni e steroidi.

La raccolta del liquido seminale va eseguita mediante la masturbazione manuale, facendo attenzione alle condizioni igieniche e raccogliendo il liquido in contenitori di vetro o di plastica, dall’apertura sufficientemente larga. È importante far presente al paziente che il campione seminale deve essere completo.

Sarebbe preferibile raccogliere il liquido seminale presso il laboratorio di analisi ma se questo non fosse possibile potrà essere raccolto in qualunque posto in un contenitore sterile e consegnarlo al laboratorio entro trenta minuti. Gli spermatozoi sono molto sensibili alla temperatura. Se la raccolta avviene a casa, il campione dovrà essere mantenuto ad una temperatura di 37°C (la temperatura corporea) tenendolo vicino al proprio corpo durante il trasporto. Non dovrà essere lasciato a temperatura ambiente per un periodo prolungato, né dovrà essere refrigerato.La motilità degli spermatozoi diminuisce dopo l’eiaculazione; quindi, tempistiche e temperature sono critiche per ottenere dati accurati. Un campione non adeguato potrebbe richiedere la ripetizione dell’esame.Per una prima valutazione del paziente si dovranno eseguire due campioni rispettando un intervallo di tempo tra un’analisi e l’altra non inferiore ai 7 gg e non superiore alle 3 settimane. Se gli esami daranno risultati discordanti si eseguirà un terzo esame.

È comunque da tenere presente l’alta variabilità dei risultati, per cui, in presenza di un esame anomalo, esso deve essere ripetuto a distanza di tempo: vi sono infatti dei fattori che possono alterare lo spermiogramma, quali l’assunzione di antibiotici, periodi di febbre alta precedenti l’esame, il trasporto impreciso del seme al laboratorio.

Lo spermiogramma potrebbe rilevare:

  • Normozoospermia: eiaculato normale, secondo i valori di riferimento
  • Oligozoospermia: concentrazione spermatica inferiore ai valori di riferimento
  • Astenozoospermia: motilità inferiore ai valori di riferimento
  • Oligoastenozoospermia: motilità e concentrazione spermatica inferiore ai valori di riferimento
  • Teratozoospermia: morfologia inferiore ai valori di riferimento
  • Oligoastenoteratozoospermia: alterazione di tutte le variabili
  • Criptozoospermia: assenza di spermatozoi nell’eiaculato ma presenza di spermatozoi nel centrifugato
  • Azoospermia: assenza di spermatozoi nell’eiaculato (e quindi anche nel pellet post-centrifugazione)
  • Necrozoospermia: eiaculato caratterizzato dalla morte totale degli spermatozoi presenti
  • Ipoposia: ridotto volume del liquido seminale
  • Iperposia: eccessivo volume del liquido seminale

Quando effettuare lo spermiogramma?

Dopo dodici/diciotto mesi di rapporti sessuali regolari e senza precauzioni, se il bebè non arriva, la coppia dovrebbe sottoporsi ad alcuni test diagnostici per verificare la presenza di eventuali problemi che possano giustificare il mancato concepimento. In questi casi, non dimentichiamo però di considerare l’età della partner, infatti se ha più di 35 anni e il figlio non arriva, gli accertamenti, tra cui lo spermiogramma, vanno eseguiti ben prima del canonico anno/anno e mezzo. Per l’uomo lo spermiogramma rappresenta l’esame di primo livello per l’individuazione di disturbi legati allo stato e alla funzionalità degli spermatozoi in vista del concepimento.

Dopo lo spermiogramma sono necessari altri esami. Una volta effettuate tutte le analisi del caso che consentono di stabilire la causa dell’infertilità, si passa alle cure.
Tra le principali cause di infertilità segnaliamo il  varicocele, ovvero una patologia varicosa a carico del sistema vascolare del testicolo. In questo caso la soluzione è un semplice intervento chirurgico (varicocelectomia), finalizzato alla chiusura del circolo venoso non funzionante.
Qualora la fecondazione naturale non vada in porto è possibile ricorrere alla crioconservazione degli spermatozoi, in modo tale da utilizzarli per tecniche di fecondazione assistita o inseminazione artificiale.