INFERTILITA' MASCHILE

L’infertilità di coppia è un problema che in Italia coinvolge decine di migliaia di persone.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima intorno al 15-20% le coppie con problemi di fertilità nei paesi industriali avanzati.

Diversi studi hanno dimostrato che, negli ultimi 20 anni, la qualità media dello sperma nei paesi occidentali è calata “Questo significa che in media gli uomini di oggi sono meno fertili dei loro padri e dei loro nonni. Le ricerche si stanno concentrando sul danno ai testicoli causato da composti tossici, e sull’inquinamento ambientale a danno degli spermatozoi. L’uso di farmaci chemioterapici o la radioterapia dell’area pelvica per il trattamento del cancro sono altri fattori che possono provocare grave oligospermia o azoospermia.

Quando si può parlare di infertilità?

Si parla di infertilità quando in una coppia che decide di avere un figlio, dopo 12 mesi di rapporti non protetti, non si verifica una gravidanza. Questa definizione si basa sul fatto che la maggior parte delle coppie riesce a concepire entro questo limite di tempo prestabilito. Pertanto, teoricamente una coppia che dopo un anno non è riuscita a concepire dovrebbe sottoporsi ad una valutazione medica specialistica.
L’infertilità maschile è responsabile del 40 per cento dei casi di mancata gravidanza, quando un tempo si pensava che la ridotta capacità riproduttiva dipendesse principalmente dalla donna. Spesso si tende a confondere la fertilità con la virilità e a questo proposito occorre liberarsi da certi pregiudizi e agire tempestivamente sulle cause che impediscono il concepimento.
Le cause dell’infertilità maschile sono diverse e a volte dipendono anche da scorretti stili di vita o da patologie trascurate negli anni.
Si può distinguere tra infertilità maschile primaria, quando l’uomo non ha mai fecondato alcuna donna, e infertilità maschile secondaria, quando l’uomo ha già fecondato una donna (partner attuale o precedente). In questo secondo caso, normalmente le chance di recuperare la fertilità sono maggiori rispetto all’infertilità primaria.

La figura dell’andrologo è fondamentale per la salute sessuale maschile?

L’andrologo è la figura competente che si occupa della salute riproduttiva maschile. A questo proposito è bene ricordare quanto sia importante la visita di controllo andrologica nelle diverse fasi della vita. Inoltre, è fondamentale l’ecocolor doppler scrotale o testicolare, esame non invasivo, che permette di valutare in maniera completa tutte le caratteristiche dei testicoli, di riconoscere patologie responsabili di infertilità e di individuare patologie interferenti con la salute generale del paziente, come lesioni testicolari sospette e non palpabili. Permette inoltre di valutare l’eventuale presenza di varicocele, che in un futuro potrebbe causare infertilità perché innalza la temperatura testicolare.

L’Infertilità maschile: Percorso diagnostico

Le tappe per la diagnosi di infertilità maschile sono: anamnesi, esame obiettivo, esame del liquido seminale, dosaggi ormonali.

ANAMNESI: una attenta anamnesi dell’uomo con problemi di infertilità può fornire utili indicazioni per un inquadramento generale: vanno ricercate malattie veneree, infiammazioni acute e croniche alla prostata e alle vescicole seminali, infezioni. Le infezioni possono provocare infertilità sia nell’uomo che nella donna.
La classica infezione maschile responsabile di ciò è la parotite (orecchioni) che si manifesta dopo la pubertà, può causare orchite bilaterale, il cui risultato è un’atrofia testicolare irreversibile con azoospermia (assenza di spermatozoi). Altre infezioni sono quelle da Chlamydia e da micoplasmi. Un’infezione attiva può provocare la presenza nel liquido seminale di un elevato numero di globuli bianchi, che possono danneggiare gli spermatozoi in via di sviluppo. Perfino quando i segni dell’infezione attiva sono scomparsi, gli effetti a lungo termine sulla fertilità maschile permangono.
La tubercolosi può colpire vie spermatiche, dotto deferente ed epididimo causando ostruzione non correggibile chirurgicamente.
Il diabete può provocare alterazioni della fertilità maschile e della dinamica dell’eiaculazione.
La fibrosi cistica spesso comporta assenza congenita del dotto deferente e delle vescichette seminali e dunque può essere determinante nella sterilità maschile.
Deve poi essere raccolta una attenta anamnesi che includa l’abuso di farmaci, l’esposizione a sostanze tossiche quali pesticidi dell’agricoltura, solventi presenti in vernici, esposizione a metalli pesanti (mercurio, arsenico, piombo, cadmio, ecc…), esposizione a radiazioni e temperature elevate che possono indurre alla sterilità maschile.
Vanno indagate inoltre, le disfunzioni sessuali associate all’infertilità maschile come per esempio: l’eiaculazione retrograda che non consente la deposizione del seme in vagina poiché viene eiaculato nella vescica) e la disfunzione erettile (l’incapacità a raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente per un rapporto sessuale soddisfacente).

È frequente che alcuni uomini manifestino disturbi della sessualità di natura psicologica in risposta alla diagnosi e alle procedure terapeutiche per la cura dell’infertilità. Sottoporsi ad un trattamento per aumentare le possibilità di concepire un bambino è un procedimento particolarmente stressante, in quanto significa essere continuamente oggetto di esami, oltre che dover programmare i rapporti sessuali con la partner o la raccolta del seme. Le disfunzioni sessuali quindi, se da un lato rappresentano una possibile causa di infertilità, dall’altro possono diventare frequentemente anche una conseguenza dei trattamenti contro l’infertilità. L’importanza di risolvere tali disturbi nasce, quindi, anche dalla necessità di aiutare il paziente a seguire nel miglior modo possibile le cure e i trattamenti contro le problematiche relative alla sua capacità riproduttiva.

ESAME OBIETTIVO: la visita comprende la palpazione scrotale, l’apprezzamento del volume testicolare, l’esplorazione rettale per la valutazione della prostata. L’esame del volume testicolare è particolarmente importante nella diagnosi di sterilità maschile perché è espressione della quantità di tubuli seminiferi attivi ed una sua riduzione (meno di 15ml) può essere indice di danno testicolare.

ESAME DEL LIQUIDO SEMINALE: l’esame del liquido seminale, o spermiogramma, è l’indagine di laboratorio fondamentale a cui deve essere sottoposto l’uomo con problemi di fertilità.
È comunque da tenere presente l’alta variabilità dei risultati, per cui, in presenza di un esame anomalo, esso deve essere ripetuto a distanza di tempo: vi sono infatti dei fattori che possono alterare lo spermiogramma, quali l’assunzione di antibiotici, periodi di febbre alta precedenti l’esame, il trasporto impreciso del seme al laboratorio.

Lo spermiogramma potrebbe rilevare:

  • Oligospermia (ridotto numero di spermatozoi)
  • Azoospermia (assenza di spermatozoi)
  • Astenospermia (ridotta motilità degli spermatozoi)
  • Teratozoospermia (difetti nella forma degli spermatozoi)

L’esame del liquido seminale andrebbe completato con la spermiocoltura (ricerca di eventuali germi)

DOSAGGI ORMONALI:
Come per le donne, i disturbi ormonali nell’uomo possono far insorgere problemi nella fertilità della coppia.
Il dosaggio dell’FSH mediante un semplice prelievo di sangue rappresenta il rilievo fondamentale per l’orientamento diagnostico nella infertilità maschile. Alti valori di FSH indicano un danno testicolare primitivo; bassi valori di FSH associati ad azoospermia o ad oligospermia severa sono sospetti di un ipogonadismo ipogonadotropo; valori normali di FSH sono d’altra parte presenti in forme ostruttive e talora in casi di azoospermia con danno testicolare primitivo.
A completamento dell’indagine ormonale sull’uomo con problemi di fertilità può essere utile il dosaggio di prolattina, LH e testosterone libero e coniugato.

STUDI GENETICI: l’esame del cariotipo deve essere eseguito in tutti i maschi infertili con un numero di spermatozoi nel seminale inferiore a 5 milioni/ml e ciò in considerazione che le anomalie cromosomiche sono 10 volte più frequenti nei maschi infertili (5,3%) rispetto alla popolazione normale (0,6%). Lo studio delle microdelezioni del cromosoma Y è consigliato a tutti i soggetti con un numero di spermatozoi inferiore a 5 milioni/ml: l’analisi della letteratura mostra una incidenza di circa il 10% di microdelezioni nei soggetti azoospermici e del 5-7% nei soggetti oligospermici. Non si ritrovano generalmente microdelezioni in soggetti con seminale normale, a riprova del fatto che esse sono strettamente associate ad un danno nella spermatogenesi.
Lo studio delle microdelezioni è anche un indice prognostico per il ritrovamento di spermatozoi dopo prelievo dal testicolo o dall’epididimo (TESA, PESA) tramite un ago sottile mediante aspirazione ambulatoriale.

Riassumendo:

I fattori che possono influenzare negativamente, per tutto l’arco della vita di un uomo, la sua capacità riproduttiva, determinando situazioni di infertilità transitorie o definitive sono i seguenti:

  • Febbre Quando la febbre supera i 38,5 °C può alterare la spermatogenesi per un periodo fra i 2 e 6 mesi.
  • Terapie (es. antitumorali) Alcuni tumori e il loro trattamento possono avere un effetto soppressivo sulla fertilità. L’arresto definitivo della spermatogenesi può essere causato dall’irradiazione in zona genitale o da farmaci antitumorali (es. agenti anchilanti).
  • Trattamenti chirurgici Una depressione temporanea della spermatogenesi può verificarsi a seguito di un intervento chirurgico (sopratutto se effettuato in anestesia generale) e durare 3-6 mesi. Alcuni interventi sull’apparato genito-urinario possono determinare in alcuni casi una riduzione definitiva della fertilità.
  • Infezioni urinarie Episodi ricorrenti e trattamenti inadeguati possono essere associati a danni testicolari e epididimari per reflusso ascendente con conseguente scarsa qualità del liquido seminale.
  • Malattie trasmesse sessualmente Alcune malattie a trasmissione sessuale, quali la sifilide, la gonorrea, le infezioni da Chlamydia trachomatis, Lymphogranuloma venereum e il virus HPV, possono rappresentare fattori di rischio per la fertilità. Occorre indagare durante l’anamnesi del paziente il numero di episodi, il trattamento e i mesi trascorsi dall’ultimo episodio.
  • Epididimite Anche un’infiammazione dell’epididimo rientra tra i fattori di rischio. L’epididimo è una formazione allungata posta lungo il margine posteriore del testicolo, i cui dotti allungati servono per il deposito, il transito e la maturazione degli spermatozoi. Si deve distinguere tra epididimo-orchite (dolore acuto, grave e generalizzato) e epididimite cronica (dolore subdolo, episodico, solo talora ben localizzato e ricorrente).
  • Orchite postparotitica L’orchite è solitamente associata alla parotite (orecchioni), ma può comparire anche in caso di infezioni virali da coxsackie o herpes e più raramente forme batteriche. La parotite prima della pubertà, così come la parotite che non determina orchite, non interferiscono con la fertilità e non sono quindi considerati veri fattori di rischio.
  • Varicocele La dilatazione venosa associata al varicocele si associa talora all’infertilità, ma non è ancora noto il rapporto causa/effetto delle due condizioni. Rispetto all’influenza sulla fertilità del varicocele, è necessaria un’anamnesi molto approfondita del paziente.
  • Criptorchidismo La ritenzione testicolare monolaterale o bilaterale influenza in modo variabile la fertilità, a seconda del tipo di patologia, della sua durata nel tempo, del momento e del tipo degli interventi effettuati per correggerla. L’intervento precoce prima dei due anni è oggi ritenuto indispensabile.
  • Anticorpi antispermatozoi la loro presenza riduce la capacità fecondante degli spermatozoi e può ostacolarne il transito nelle vie genitali femminili.
  • Traumi e torsioni testicolari Sono fattori di rischio in particolare i casi accompagnati da danno tissutale, come l’ematoma scrotale, emospermia, ematuria, atrofia testicolare conseguente al trauma. Per quanto riguarda i microtraumi, solitamente più comuni, non è nota la loro azione.

L’infertilità maschile si può prevenire?
Uno stile di vita corretto aiuta a mantenere in buona salute la propria fertilità. Il fumo di sigaretta e l’obesità sono tra i più diffusi fattori predisponenti all’infertilità maschile, così come l’abuso di alcol.
Alcuni ormoni come gli anabolizzanti, utilizzati da chi pratica determinate discipline sportive come ad esempio il body building, possono creare danni irreparabili alla fertilità maschile.
Stesso discorso per alcune malattie a trasmissione sessuale, come la clamidia e la gonorrea, che se non curate e trascurate possono causare problemi permanenti di infertilità.
Anche l’HPV, il Papilloma Virus, può infettare i testicoli e creare infertilità. Per tutte queste patologie a trasmissione sessuale l’unica forma preventiva rimane il profilattico.

Cure e Rimedi per Infertilità Maschile
Almeno il 50% delle cause maschili di infertilità sono correggibili. L’ intervento di un andrologo può ad esempio rivolgersi alla correzione di un varicocele , alla diagnosi e alla terapia di una infezione genitale, all’ induzione dell’eiaculazione o all’ utilizzo di metodiche di prelievo di spermatozoi da utilizzare successivamente per tecniche di riproduzione assistita. Il recupero degli spermatozoi si rende necessario in caso di azospermia causata da ostruzione nell’ apparato genitale maschile o da assenza congenita dei deferenti. Diversi metodi sono utilizzati per il recupero dello sperma. Come detto in tal caso il prelievo di una piccola quantità di tessuto testicolare è al tempo stesso diagnostica e terapeutica: investiga sulla causa della azospermia e in caso di recupero di spermatozoi questi vengono utilizzati per tecniche di fertilizzazione assistita. Questa procedura viene eseguita in anestesia locale, dura all’ incirca 30 minuti e può causare dolore e rigonfiamento dello scroto. Esistono anche altre metodiche di recupero che prevedono l’ aspirazione degli spermatozoi dai testicoli o dagli epididimi tramite puntura con un ago sottile (TESA, MESA). Queste procedure, anche se meno invasive, hanno una percentuale di successo inferiore rispetto alla biopsia testicolare e possono causare ematomi scrotali recidivanti. Gli spermatozoi prelevati possono essere impiegati per la fertilizzazione in vitro (FIVET) o per l’ iniezione intracitoplasmica dello sperma (ICSI).

Rimedi Sterilità Maschile: Integratori alimentari

Talvolta vengono utilizzati integratori alimentari che contengono sostanze come:

  • Arginina: E’ un aminoacido necessario per la spermatogenesi.
  • Coenzima Q10: Migliora il numero e la motilità degli spermatozoi.
  • Olio di semi di lino: È una fonte di acidi grassi essenziali.
  • L-carnitina: E’ necessario per la normale funzione dello sperma.
  • Integratori multivitaminici e di sali minerali: molto diffusi sul mercato.
  • Selenio: Migliora la motilità dello sperma.
  • Vitamina B-12: la sua mancanza riduce la motilità e il numero degli spermatozoi.
  • Vitamina C ed E: sono antiossidanti.
  • Zinco: necessario per la spermatogenesi.

Questi possono migliorare i parametri dello spermiogramma. Devono essere assunti per almeno 3 mesi prima che apportino qualche beneficio. Alla fine della cura deve essere ripetuto un esame seminologico. Altre raccomandazioni utili sono quelle di evitare l’alcool: il consumo di alcool è associato con la teratospermia (alterazioni della forma e della struttura degli spermatozoi); evitare il fumo: esiste una correlazione tra fumo e riduzione del numero e della motilità degli spermatozoi.
Bisogna ricordare, infine, che una certa percentuale dei casi di infertilità maschile è idiopatica poichè non è possibile identificarne una causa.

CARIOTIPO E FIBROSI CISTICA

CARIOTIPO SU SANGUE PERIFERICO Circa il 10-15% degli uomini con azoospermia o oligospermia è portatore di un’anomalia cromosomica. Allo stesso modo, circa 10-15% delle donne con amenorrea (primaria o secondaria), aborti ricorrenti o con infertilità è portatrice di un’anomalia cromosomica. In entrambi i casi queste anomalie sono evidenziabili tramite l’analisi del cariotipo.

Spermiogramma

È un esame che rappresenta il cardine dell’iter diagnostico finalizzato alla valutazione della fertilità maschile e misura la quantità e la qualità del liquidoseminale emesso durante l’eiaculazione.

Spermiocoltura

Cos’è la spermiocoltura La spermiocoltura è l’esame diagnostico di laboratorio che consente l’individuazione di microrganismi patogeni all’interno di un campione di sperma.

Micoplasmi

Che cosa sono? I micoplasmi sono i più piccoli microrganismi liberi viventi conosciuti. Possono essere presenti insieme alla normale flora batterica residente nella gola, nelle vie aeree superiori e nel tratto urogenitale.

Dosaggi ormonali

Lo studio ormonale è utile non solo per valutare la presenza di un disordine endocrino primitivo, responsabile dell’alterazione della spermatogenesi, ma anche per avere informazioni sull’entità del danno testicolare e sulle possibilità di recupero della funzione tubulare.

Frammentazione Dna Spermatico

Di fronte a una condizione di infertilità maschile, siamo abituati a pensare che qualcosa non vada nel processo di avvicinamento dello spermatozoo all’ovulo, perché i suoi movimenti sono troppo lenti, o perché il numero di spermatozoi è basso, o ancora perché la sua forma (morfologia) è alterata.

Microdeselezione Cromosoma Y

Problemi di infertilità riguardano circa il 15% delle coppie in età riproduttiva e, nel 50% circa dei casi, è a carico del partner maschile. Negli ultimi anni è stato dimostrato che il 5-10% dei casi di oligo/azoospermia è imputabile a problemi genetici.