SPERMIOCOLTURA

Cos’è la spermiocoltura

La spermiocoltura è l’esame diagnostico di laboratorio che consente l’individuazione di microrganismi patogeni all’interno di un campione di sperma.

L’eventuale riscontro di microrganismi patogeni nello sperma rappresenta un importante indicatore di un’infezione genitale, a carico degli organi (prostata, le vescicole seminali, l’epididimo e l’uretra) in cui scorrono, abitualmente, sperma e liquido seminale.
E’ bene ricordare, che l’esame diagnostico d’elezione, per la ricerca di agenti patogeni nell’uretra, è il tampone uretrale.

Indicazioni

In genere, i medici prescrivono la spermiocoltura agli uomini che:

  • Avvertono dolore o una sensazione bruciante in corrispondenza degli organi riproduttivi (es: pene, testicoli ecc.);
  • Producono sperma contenente sangue o comunque dall’aspetto anomalo;
  • Non sono fertili;
  • Presentano un varicocele particolare grave;
  • In base a uno spermiogramma precedente, presentano globuli bianchi nello sperma;
  • Hanno perdite di liquido trasparente dal pene.

Gli individui di sesso maschile che rientrano in una o più delle suddette circostanze potrebbero soffrire di una qualche infezione agli organi riproduttivi, infezione che è bene identificare e curare al più presto.

In cosa consiste

La spermiocoltura consta, sostanzialmente, di due fasi: la fase di raccolta del campione di sperma da parte del paziente, e la fase di analisi del suddetto campione da parte di personale medico specializzato. Per quanto riguarda la prima fase, questa rappresenta un momento molto delicato, che deve avvenire secondo precise modalità, al fine di non inquinare il prodotto prelevato.
Per quanto concerne invece la seconda fase, questa consiste nell’inoculare una piccola quantità di sperma in diversi terreni di coltura e nell’osservare se e in quale di questi terreni di coltura ha luogo la crescita microbica.

Preparazione

Per una raccolta corretta del campione di sperma da sottoporre a spermiocoltura, è indispensabile:

  • L’utilizzo di una tazza dalla bocca larga e fornita di un tappo per la chiusura;
  • Evitare di toccare la tazza al suo interno o il coperchio dalla parte rivolta verso l’interno della tazza. Chiaramente, è possibile toccare la tazza esternamente;
  • Effettuare la raccolta in un luogo pulito;
  • Lavarsi accuratamente le mani e il pene e asciugarli con carta assorbente pulita, prima di iniziare la raccolta;
  • Evitare l’utilizzo di lubrificanti, saponi;
  • Provvedere alla raccolta di tutto lo sperma prodotto e consegnarlo al laboratorio analisi il più presto possibile;
  • Informare il proprio medico di un eventuale utilizzo di farmaci nei giorni precedenti alla raccolta/esame, specie se tali farmaci sono antibiotici. Qualora il paziente abbia fatto uso di antibiotici nei giorni precedenti, la raccolta del campione per la spermiocoltura è rimandata ad almeno 10 giorni dopo l’ultima assunzione farmacologica;
  • Eseguire l’esame dopo 3-5 giorni di astinenza dall’attività sessuale;
  • Evitare di urinare nelle 2-3 ore che precedono la raccolta;
  • Segnalare in modo chiaro il proprietario del campione di sperma.

Se il microrganismo presente nel campione di sperma è un batterio (maggior parte dei casi), nel referto sarà presente  un antibiogramma, ovvero un test di sensibilità batterica agli antibiotici che ha sostanzialmente due scopi: suggerire la terapia antibiotica più adatta al caso in questione e monitorare il livello di resistenza batterica.

Va precisato che un esito negativo della spermiocoltura non indica in modo assoluto l’assenza di un processo infettivo batterico in corso in quanto nel seme maschile sono presenti alcune sostanze che in determinate circostanze possono impedire la crescita batterica in laboratorio.

Generalmente, attraverso la spermiocoltura, si ricercano microrganismi comuni e micoplasmi urogenitali.