DOSAGGIO ORMONI TIROIDEI

La tiroide è una ghiandola posta alla base del collo la cui funzione princi­pale è quella di produrre due tipi di ormoni, l’ormone tiroxina chiamato anche T4 e l’ormone triiodotironina chiamato anche T3. 

Questi ormoni lavo­rano insieme al mantenimento dell’equilibrio e della crescita del nostro orga­nismo oltre che allo sviluppo dell’energia sotto forma di calore. Quando que­sti ormoni mancano si nota nell’organismo una tendenza allo “spegnimento” con una evidente sindrome da affaticamento (è il caso dell’ipotiroidismo) o, al contrario, se vengono prodotti in eccesso (è il caso dell’ipertiroidismo) con una grande, eccessiva, sferzata di energia.

Gli esami utili per diagnosticare l’ipotiroidismo (carente produzione di ormoni) o l’ipertiroidismo (eccessiva produzione di ormoni) sono:

  1. Il dosaggio della parte libera dell’ormone T3 e dell’ormone T4 chiama­to rispettivamente FT3 (Free T3) e   FT4    (Free T4)
  2. L’analisi del TSH o ormone tireotropo
  3. L’analisi degli anticorpi anti-tireoglobulina (anti-TG) o degli anticorpi antitireoperossidasi (anti-TPO) chiamati anche anti-microsomi.

Dosaggio dell’FT3 e dell’FT4:

sono esami molto sensibili e specifici, il cui valore non viene alterato da condizioni particolari in cui ci si trova, come, per esempio, una gravidanza in cui il valore dell’ormone T3, invece, può essere anomalo senza che vi sia, in realtà, un problema alla tiroide.

Dosaggio dell’ormone T3 (triiodotironina) e dosaggio dell’ormone T4 (tiroxina):

il loro valore è normale quando il risultato oscilla tra lo 0.8 e i 2 nanogrammi per millilitro di sangue nel caso dell’ormone T3 e tra 4.5 e 12 nanogrammi per decilitro di sangue nel caso dell’ormone T4.

  1. Se il loro valore è più alto del normale, significa che la persona soffre di ipertiroidismo.
  2. Se il loro valore è più basso del normale, significa che la persona soffre di ipotiroidismo.

Analisi del TSH o ormone tireotropo:

  • Generalmente il suo valore è alterato ed è molto alto quando la persona soffre di ipotiroidismo. E’ un test molto sensibile in cui si possono osservare valori elevati ancor prima che siano diminuiti i valori dell’or­mone T4.
  • Un suo valore molto basso vicino allo 0.1 nano Unità per millilitro di sangue, indica la presenza di ipertiroidismo.

Ricerca degli anticorpi anti-tireoglobulina (anti-TG) e ricerca degli anti­corpi anticorpi anti-tireoperossidasi (anti-TPO) chiamati anche anti-microso-mi:

  • Se il risultato di entrambi è nella norma o più basso significa che non vi sono malattie legate alla tiroide.
  • Se il risultato è più alto del normale significa che la persona soffre di tiroidite, in particolare questi anticorpi sono prevalentemente presenti quando la persona soffre di ipotiroidismo (e in questo caso il valore è di gran lunga sopra la norma) a causa di malattie come la tiroidite di Hashimoto o la presenza di un nodulo.

È dimostrato che il feto, durante i primi mesi di gravidanza, dipende esclusivamente dagli ormoni tiroidei materni, non avendo ancora sviluppato una tiroide funzionante. Una eventuale alterazione della funzione tiroidea può determinare problemi al nascituro e anche contribuire ad una riduzione della fertilità femminile. Le malattie della tiroide costituiscono le endocrinopatie di maggior riscontro in gravidanza e dopo il parto.
La frequenza di donne in gravidanza che presentano tireopatie conclamate o subcliniche, spesso non idoneamente controllate e pertanto potenzialmente dannose per il feto, è notevolmente aumentata.
Quando viene sospettata la insorgenza di una tireopatia in gravidanza è pertanto necessario intraprendere con celerità l’iter clinico-diagnostico ed eventualmente terapeutico adeguato onde evitare complicanze alla madre ed effetti dannosi al feto dovuti al passaggio transplacentare di anormali quantità di ormoni materni, anticorpi anti-recettore del TSH o di farmaci tireostatici.

Nonostante non sia a tutt’oggi indicato lo screening universale della funzione tiroidea pre-concezionale, è raccomandato valutare i livelli di TSH nelle prime settimane di gravidanza nelle donne considerate a rischio (età superiore a 30 anni, storia di patologia tiroidea, patologie autoimmuni concomitanti, obesità grave, presenza di gozzo).
In considerazione dell’aumento dell’età della donna al momento della ricerca di gravidanza, la valutazione della funzionalità tiroidea assume particolare importanza.

Durante la gravidanza i valori di TSH ottimali dovrebbero essere < 2.5 mU/l nel primo trimestre e < 3 mU/l nel secondo e terzo trimestre. Valori di TSH superiori sono stati infatti associati ad un maggior rischio di parto pre-termine, ad un basso peso alla nascita ad una maggiore frequenza di aborto, come segnalato dalle più recenti linee guida.

L’esame consiste in un semplice prelievo di sangue venoso, ed è richiesto il digiuno.[/vc_column_text][/vc_column]