SCREENING AUTOIMMUNITA’

ANA – ANTICORPI ANTI NUCLEO

Nella medicina di laboratorio, la sigla ANA – acronimo di Anti-nuclear antibody (trad. Anticorpi Anti nucleo) – identifica una vasta ed eterogenea popolazione di anticorpi anomali, diretti contro componenti delle cellule umane, in particolare nucleari (DNARNA, ribonucleoproteine, istoni, centromero ecc.).

Si tratta quindi di autoanticorpi, cioè di immunoglobuline dirette contro componenti sane e normali dell’organismo, erroneamente interpretate come pericolose (antigeni), quindi considerate meritevoli di un attacco immunitario.
Gli anticorpi antinucleo rivestono una notevole importanza in campo medico, poiché – pur essendo presenti in minima quota in molti individui sani – tendono ad aumentare sensibilmente nel sangue dei soggetti affetti da malattie autoimmuni sistemiche (MAIS).

Ad esempio, praticamente tutti i pazienti affetti da lupus eritematoso sistemicoo da connettivite mista risultano positivi agli ANA.
Diverse sono le componenti cellulari verso le quali si registra l’attacco degli anticorpi antinucleo.
Il termine antinucleo è legato al fatto che i primi anticorpi scoperti erano diretti contro antigeni nucleari. Oggi, quella di anticorpi anti nucleo è una terminologia obsoleta, poiché diversi autoantigeni-bersaglio, clinicamente importanti in alcune malattie autoimmuni sistemiche, sono localizzati anche nel citoplasma(quindi all’esterno del nucleo).
Come anticipato, esistono differenti tipi di anticorpi anti-nucleo, classificati in base agli auto-antigeni verso i quali sono diretti. Ognuno di questi anticorpi presenta particolari specificità per alcune patologie autoimmuni; ciò significa che l’innalzamento dei suoi valori ematici è una spia che segnala la possibile presenza di una malattia ben specifica.

Cos’è

Gli anticorpi anti-nucleo (ANA) sono un gruppo di anticorpi prodotti dal sistema immunitario, il quale, a causa di un’alterata attività, non riesce più a riconoscere il “self” (parti dell’organismo di appartenenza) dal “non self” (sostanze estranee al corpo). Questi autoanticorpi attaccano erroneamente le cellule sane dell’organismo, causando segni e sintomi come: infiammazione di organi e tessuti, affaticamento e dolore articolare e muscolare. Nello specifico, gli ANA riconoscono alcune sostanze che si trovano nel nucleo della cellula, da cui il nome “anti-nucleo”. Ciò si traduce in un danno per organi e tessuti.
La presenza degli ANA può essere considerata un marcatore di un processo autoimmune e permette di escludere altre condizioni con segni e sintomi simili. La malattia in cui vengono più frequentemente riscontrati è il Lupus eritematoso sistemico (LES).

 

Perché si Misura

Il test degli anticorpi anti-nucleo (ANA) identifica la presenza di questi autoanticorpi nel sangue. Tale riscontro può essere correlato ad alcuni disordini autoimmuni.
In particolar modo, l’esame degli anticorpi anti-nucleo è usato principalmente come test di supporto alla diagnosi di Lupus eritematoso sistemico (LES).
In relazione ai segni e sintomi che il paziente manifesta, e alla patologia sospettata, il test ANA può essere utilizzato insieme ad altre indagini, come: Pannello ENA; Dosaggio anticorpi anti-ds DNA (anti DNA a doppio filamento), anti-centromero (regione mediante la quale due cromosomi sono legati tra loro) e/o anti- istone (proteine che consentono l’impacchettamento del DNA);Valutazione della velocità di eritrosedimentazione (VES) e/o della proteina C- reattiva (PCR).

Quando si effettua l’esame?

Secondo la comune pratica clinica, la rilevazione degli anticorpi antinucleo si effettua soltanto di fronte ad un sospetto clinico per malattie autoimmuni sistemiche.
In genere, la ricerca degli ANA non è raccomandata come test di screening in soggetti privi di sintomi e fattori di rischio suggestivi.
Qualora l’esame si ritenga necessario, in una prima fase si effettua un dosaggio del titolo complessivo degli anticorpi antinucleo nel sangue, senza addentrarsi nello specifico delle singole immunoglobuline. Solo in presenza di titoli anticorpali positivi, associati al sospetto clinico di una malattia autoimmune, si effettuerà il dosaggio dei singoli autoanticorpi per ottenere ulteriori indizi diagnostici.

L’esame consiste in un semplice prelievo di sangue venoso. E’ richiesto il digiuno.